“È nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità, ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé.”
Donald Woods Winnicott
I partner sostengono che Casa Zoe sia un’occasione per riattivare quel sistema di relazioni e mutuo aiuto che non solo serve a dare una risposta a bisogni importanti (far crescere i propri figli in un contesto educativamente valido), ma anche per cambiare radicalmente il nostro approccio ai servizi, sollecitando i territori ad auto‐organizzarsi per dare alcune delle risposte che servono. Casa Zoe crede che in un momento di forte crisi è necessario riattivare le risorse nascoste dei territori affinché i cittadini si organizzino, con il supporto dell’ente pubblico, ma valorizzando le risorse di tempo, educative, di prossimità, che sono certamente notevoli, per costruire insieme risposte partecipate.
In particolare le finalità di Casa Zoe sono:
- creare un luogo che promuova e valorizzi la cultura dell’infanzia
- restituire spazi di gioco alle famiglie, rispondendo a un bisogno sociale di aggregazione e di divertimento di bambini e genitori
- costruire uno spazio di dialogo e confronto con e tra i genitori, sostenendoli nel loro ruolo e nella funzione educativa
- sensibilizzare ed educare alla creatività, alla convivenza tra le culture, allo sviluppo sostenibile e alla difesa dell’ambiente
- collaborare con i servizi, le scuole, le associazioni per rendere la struttura luogo di condivisione, collaborazione e crescita delle realtà presenti sul territorio
Il gioco e l’attenzione alla relazione sono gli elementi fondamentali su cui casa Zoe lavora da tempo e costituiscono il collegamento tra tutte le esperienze che Educazione Progetto e i partner attivano.
S’intende promuovere il gioco libero, lasciar vivere ai piccoli prime esperienze positive che, come sappiamo, influiscono sulla formazione dell’autostima, della fiducia in sé e negli altri, sulla percezione di sé in rapporto agli altri e determinano anche il modo in cui interpreteremo le esperienze successive.
Il gioco è una palestra di vita per i bambini: è funzionale allo sviluppo sensoriale e motorio. Il gioco, però, appartiene ai bambini: gli adulti non devono essere invasivi e imporre al tempo del gioco una rigida programmazione e un rigido controllo. Se è vero che imparare a stare al gioco equivale ad imparare a stare al mondo dobbiamo come adulti saper lasciare da parte le ansie provocate dal libero muoversi nello spazio del bambino. Nella nostra società non è il bambino a sperimentare insicurezze, al contrario è l’adulto che quando non riesce ad avere sotto vigile controllo i movimenti del bambino è assalito da preoccupazioni ed ansie. La prospettiva odierna di epurare il gioco da qualsiasi rapporto con il rischio e l’avventura è di per sé antipedagogica: riconoscere e gestire situazioni rischiose legate a una normale attività ludica aiuta il bambino una volta cresciuto a meglio valutare i rischi o i pericoli che incontrerà nella vita oltre ad aiutarlo nell’accettazione della responsabilità dei propri atti. L’educazione o è educazione al senso di realtà o non lo è. Il gioco risponde a due criteri molto importanti: quello di libertà e di scelta.
Giocare crea benessere a tutto il nucleo familiare perchè stempera le tensioni, aiuta a lasciarsi andare e a ridere rafforzando i legami. La nostra missione è creare e moltiplicare gli spazi per giocare insieme in famiglia, mettendo a disposizione di adulti e bambini uno spazio‐tempo nuovo, rispetto allo spazio‐tempo domestico, dando la possibilità di vivere occasioni di attenzione al bambino e alla relazione, spesso carenti nel quotidiano familiare.
Il gioco è un ponte che unisce l’adulto e il bambino, uno strumento di relazione e di comunicazione, un modo particolare di dialogare che si fonda sul linguaggio del bambino ed è necessario per rinforzare la relazione con i propri figli. Giocare insieme è benefico per il bambino, che così si sente apprezzato e amato e sperimenta esperienze condivise di apprezzamento e di fiducia che costituiscono una base per un legame profondo, con notevoli valenze preventive di situazioni di disagio che si generano durante l’infanzia.
Giocare con gli adulti, in particolare con mamma e papà, rappresenta dunque un momento di profondo significato e di scambio per i bambini, che ne escono nutriti nell’autostima, con maggiore senso di sicurezza, importanza, accudimento e protezione. Il gioco è prezioso anche per il genitore, poiché consente di migliorare il proprio senso di efficacia, di sensazione di agio in un ruolo educativo, con un circolo virtuoso di conseguenze positive in famiglia e sul bambino.
L’American Academy of Pedriatrics ricorda anche che il gioco è così importante per lo sviluppo ottimale dei più piccoli da essere riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale di ogni bimbo.